Coltivazione del GIUGGIOLO
GIUGGIOLO
(Zizyphus sativa. Rhamnaceae)
Il giuggiolo è un albero da frutto di dimensioni limitate originario della Cina. Albero a crescita lenta, con fusto contorto, scuro e branche principali rosso-brune. Le foglie sono arrotondate, di un verde chiaro e brillante. Si coltiva in climi temperato-caldi ed in posizioni riparate.
Altezza 4-7 metri, diametro della chioma 3-5 metri.
Il giuggiolo produce un gran numero di fiori di piccole dimensioni dal colore bianco verdastro. La fioritura avviene in giugno-agosto e la maturazione dei frutti tra settembre e ottobre.
I frutti sono drupe ovali o sferiche, rossastre o brune e con polpa acidula. Con il procedere della maturazione, si scurisce, la superficie si fa rugosa e il sapore diviene via via più dolce, fino ad assomigliare a quello di un dattero. Le giuggiole si consumano sia fresche e sia quando sono leggermente raggrinzite. C'è un solo nocciolo all'interno del frutto, simile a quello di un'oliva.
Tecnica culturale:
Cresce bene in terreno sciolto, tendenzialmente asciutto e ben drenato. Si pianta in autunno, distanziandolo circa cinque metri dalle altre piante. Produce numerosi polloni che vengono staccati in autunno per formare altre piantine.
Trattandosi di un albero rustico, generalmente non viene attaccato da parassiti e non è soggetto a malattie.
Si alleva in forma naturale e non è necessaria alcuna potatura. Si interviene solo per eliminare qualche ramo debole o secco.
Proprietà terapeutiche:
I frutti del giuggiolo hanno un blando effetto lassativo e sono molto ricchi di vitamina A, C, ferro, calcio e zuccheri.
Con i frutti si può preparare uno sciroppo che seda la tosse secca e stizzosa.
In commercio è possibile trovare anche varietà innestate, dette giuggiolo-mela, con frutti di dimensioni cospicue, dalla polpa zuccherina e particolarmente soda.
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